La tecnologia utilizzata
Il nostro core business prevede la conversione della frazione organica delle matrici in gas di sintesi mediante l’utilizzo di un processo di disgregazione molecolare con reattore pirolitico.
La disgregazione molecolare non è altro che un processo noto nell’industria petrolchimica come cracking, che comporta la rottura delle molecole complesse attraverso la necessaria energia cinetica fornita dal calore.
Il processo di pirolisi proposto è stato studiato mediante un modello matematico che consente, dopo la necessaria taratura sull’impianto reale, di determinare con precisione la quantità di gas pirolitico che può essere immagazzinato per utilizzi futuri in apposito gasometro pressostatico, nonché la quantità di calore recuperabile per l’essiccamento dei residui umidi.
Infatti, il calore dell’impianto di cogenerazione e quello di recupero del reattore pirolitico, possono agevolmente essere impiegati sia per processi aziendali di riscaldamento o di raffrescamento, oppure per l’essiccamento di matrici umide mediante un essiccatore cilindrico rotante.
L’impianto di pirolisi
La pirolisi è un processo di decomposizione termochimica di materiali organici, ottenuto fornendo calore, a temperature comprese tra 400 e 800 °C, in assenza di ossigeno ed in presenza di acqua.
I prodotti della pirolisi proposta, auto catalizzata a pressione atmosferica, sono prevalentemente il syngas (combustibile gassoso costituito prevalentemente da idrogeno, ossido di carbonio, anidride carbonica e metano) e il char (residuo carbonioso).
L’impianto di trattamento a tecnologia pirolitica trasforma la frazione organica in gas combustibile pulito, da utilizzare in idonee unità di cogenerazione ad alto rendimento (C.A.R.) per la produzione di energia elettrica e termica:
• le caratteristiche del combustibile sono una garanzia per la qualità delle emissioni che rispettano tutti i più rigorosi parametri internazionali;
• alla combustione di gas puliti corrispondono emissioni pulite.
Il reattore di pirolisi è costituito da due parti: la prima è una camera cilindrica rotante orizzontale, realizzata in acciaio resistente alle alte temperature, la seconda da una struttura cilindrica coassiale alla prima, rivestita di materiale refrattario (mattoni refrattari e lana di roccia) nella cui base sono posizionati i bruciatori per il riscaldamento del reattore.
L’utilizzo di un sistema di disgregazione molecolare con reattore pirolitico consente di eliminare il processo di combustione diretto delle matrici a base organica, trasferendolo al gas di sintesi. Questo, in virtù della sua composizione (prevalentemente idrogeno H2, ossido di carbonio CO, metano CH4, etano C2H6 e propano C2H8), presenta a seguito del processo di combustione per la produzione di energia elettrica, delle caratteristiche di emissioni pressoché trascurabili.
Il reattore pirolitico, a differenza del classico processo di conversione termica (inceneritore o termovalorizzatore), presenta quindi notevoli vantaggi dal punto di vista ambientale, energetico e di gestione dell’intero processo di conversione.
Per tale motivo, il sistema di conversione proposto può essere considerato, a ragion veduta, eco-compatibile e facilmente gestibile in termini di certificazioni ambientali (ISO 14000).
A questo vantaggio si aggiunge la flessibilità e la modularità del sistema di produzione del syngas che risulta importante per massimizzare il valore dell’energia elettrica producibile.